I siti italiani inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO rappresentano, per la loro unicità, punte di eccellenza del patrimonio culturale, paesaggistico e naturale italiano e della sua rappresentazione a livello internazionale, come recita la Legge 20 febbraio 2006, n. 77 recante “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell'UNESCO.
I siti Patrimonio Mondiale sono soggetti alla Convenzione per la tutela del patrimonio culturale e naturale UNESCO, adottata a Parigi dalla Conferenza Generale dell’UNESCO il 16 novembre del 1972, e ratificata in Italia con legge 6 aprile 1977, n. 184 attraverso la quale ogni Stato Parte riconosce il proprio ruolo nella salvaguardia del Patrimonio e si impegna a garantire l’identificazione, protezione, conservazione, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale.
Sono altresì soggetti alle Operational Guidelines for the Implementation of the World Heritage Convention, aggiornate e approvate dal Comitato del Patrimonio Mondiale, le quali definiscono le linee guida per una corretta gestione dei siti UNESCO.
Nello scenario attuale in continua evoluzione, la principale sfida per i territori designati riguarda il mantenimento di quel delicato equilibrio tra tutela e trasformazione, secondo una visione strategica di sviluppo, radicando la gestione dei siti alle dinamiche culturali e socio-economiche dei territori
Le esperienze maturate dagli enti gestori dei siti per la redazione del relativo Piano di Gestione, condiviso con gli organi decisionali di tutti i soggetti responsabili, hanno chiaramente evidenziato che l’entità dell’impegno richiesto da tale attività, e da tutte quelle che ad essa sono seguite e seguiranno (per l’attuazione dello stesso Piano, per il coordinamento degli interventi da esso previsti, e per il monitoraggio dello stato di conservazione dei siti), deve essere attuata con l'istituzione/consolidamento di adeguate strutture organizzative.
Sottolineando infine che la gestione dei siti Patrimonio Mondiale dell'UNESCO rappresenta una straordinaria leva per lo sviluppo economico di molti territori e dell'Italia tutta, promuovendo il coinvolgimento dei portatori di interesse nella conservazione attiva e nella valorizzazione e promozione turistica dei siti stessi.
In considerazione della premessa noi tecnici dell'Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, riuniti a Padova in occasione del Laboratorio “Turismo Responsabile e Patrimonio Mondiale”, riteniamo sia necessario che i soggetti (istituzionalmente e/o) giuridicamente competenti - ai diversi livelli istituzionali- nei confronti dei Siti Italiani Patrimonio Mondiale e ai fini di una gestione efficace degli stessi, sviluppino le seguenti azioni:
Porre al centro dell'agenda politica nazionale, regionale e locale i temi della cultura, del paesaggio e dell'economia in relazione all'eccezionale valore universale dei siti italiani Patrimonio Mondiale, come indicato dall'articolo 1 della Legge n. 77/2006;
Dotare ogni sito di strutture tecniche, nelle diverse forme previste dalla legislazione italiana, adeguate alle esigenze del sito, con a capo un coordinatore tecnico, definito internazionalmente site manager, che sia in grado di interagire in maniera diretta con i soggetti responsabili, così come definito dalla legge 77/2006 e dalle successive circolari ministeriali;
Supportare le attività del site manager attraverso risorse finanziarie e umane adeguate per svolgere il suo compito primario: garantire che il sito sia tutelato e valorizzato attraverso un Piano di Gestione;
Rafforzare giuridicamente il valore e il ruolo del Piano di Gestione come strumento/piattaforma di coordinamento di strategie, piani e attori che influiscono sulla gestione del sito, in grado di indicare azioni a breve, medio e lungo termine, atte a garantire l’Eccezionale Valore Universale del sito;
Rendere efficace il Piano di Gestione come strumento di co-pianificazione in grado di incidere sulle politiche e strategie secondo un approccio integrato alla gestione del territorio e attraverso il suo recepimento nei diversi strumenti di pianificazione, favorendo processi condivisi di governance tra i soggetti istituzionalmente e/o giuridicamente competenti per la tutela dei siti italiani Patrimonio Mondiale, nonché attraverso l'adozione di specifiche valutazioni di impatto patrimoniale di progetti a larga scala e infrastrutturali.
Infine, in questo momento complesso e terribile per l'umanità che vede, in aggiunta alla perdita di tante vite umane, il comune Patrimonio Mondiale distrutto con l'obbiettivo di sradicare l'identità di intere popolazioni, noi tecnici dell'Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, oltre a esprimere solidarietà e vicinanza a tutti i colleghi coinvolti in queste atroci barbarie anche a rischio della propria vita, mettiamo le nostre competenze a disposizione del Governo Italiano, della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, della Comunità Europea, dell'UNESCO e degli organismi internazionali di supporto al Patrimonio Mondiale, per programmi di cooperazione internazionale volti a sostenere la salvaguardia e la protezione dei siti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale in pericolo dell'UNESCO come definiti dall'articolo 11 comma 4 della Convenzione sulla tutela del patrimonio culturale e naturale del 1972.
Padova, 19 settembre 2015
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